martedì 5 maggio 2009

Ora delle bruschette paneolioepomodoro

Pomeriggio tardi. Tramonto. Sole in faccia. Sole che rende magico persino un paesino sperduto nel Sud, a bagno nel tacco dello stivale. Fa impallidire i muri bianchi delle case e dipinge il suo regno sui toni dell'arancio. la strada impolverata ora è dorata, lì, di fronte a te, e finisce nel sole. Ti volti e osservi la tua lunga ombra seduta. La coppietta seduta al tavolino della gelaterìa che ne ha visti passare di baci così, i bambini seduti sul muretto che gridano e si spingono, le due vecchie che farfugliano da un balconcino all'altro, sedute lì, senza tempo, tutto quello che per anni hai odiato ed amato allo stesso tempo, eccolo lì. L'amico che sbuca all'improvviso e che ti porta a prendere il gelato, e ovunque tu vada, ti conoscono così bene che non hai bisogno di dire niente. Gianduia e vaniglia. Lo sanno già. Due buone chiacchiere e poi una passeggiata fino al lungo mare, che poi mare non ce n'è ma si chiama così. No, non ti stai sbagliando. Sei proprio a casa.



4 commenti:

  1. Mi hai fatto ripensare a un mio caro amico.
    thanks

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  2. E' proprio bello quello che hai scritto, la meravigliosa sensazione di essere di nuovo a casa...

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  3. Laura: Grazie. é davvero una sensazione meravigliosa.

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