[Bene, siamo giunti alla quarta donna dello sbagello, ora urge un titolo per una nuova etichetta... si accettano proposte!]
-Oh, Susanna, non piangere per me...
cantava. Con un filo di voce, e muoveva lentamente la testa.
-Cosa mai ne sapete, voi, della polvere del deserto? Cosa mai ne sapete voi, del sangue, e del cadavere di vostra figlia tra le braccia?
tese le mani in avanti, come per mostrare qualcosa, qualcosa che non c'era.
-Ma la morte non è che salvezza. Quando porti una condanna, sulla pelle. Se varcate il confine con il regno della polvere, e non è casa vostra, tornate indietro. C'era una bambina bianca. Aveva le trecce bionde e l'innocenza tra le pieghe delle labbra...
Lente, sul viso, lacrime.
-L'avevano presa due giorni prima ed ora era lì, davanti a me, terrorizzata. C'era anche un'altra bambina. Ma questa aveva la pelle scura, e gli occhi grandi. Ricordo il suo peso nel ventre, mentre scorreva il sangue dentro di lei, sangue... che già non poteva che essere condanna. Ricordo il vecchio, il cui stesso sangue malato mi scorre nel corpo, ricordo il vecchio, pazzo, afferrare la pistola e sparare un colpo, due, verso il corpicino bianco, gridando al cielo di rabbia. Ricordo il corpicino che sussulta e cade a terra. Le mie mani che non sapevano cosa toccare, disperatamente, su quel vestito azzurro macchiato di rosso. E ricordo un altro colpo, partito per sbaglio, e ricordo un altro corpo, che sussulta prima di cadere a terra, e mi guarda, con i suoi occhi grandi, mi guarda. Urlo. La prendo in braccio.
Tra la polvere del deserto c'è una bambina. Che non ha più vita. Ma ditemi se è forse questa, la vita, quando è orrore oltre il confine e squallore nella tua terra. Cosa ne sapete, voi, della polvere del deserto?...
Alza gli occhi, i grandi occhi scuri, che ora guardano, eccome se guardano, puntati in avanti. Con rabbia. Poi d'un tratto, si ripiegano verso il basso.
-Oh, Susanna, non piangere perchè... ho lasciato l'Alabama per restare insieme a te.