Se solo
potessi
sollevarti
quella malinconia
dagli occhi.
Se solo
potessi
scioglierti
il dolore
dalle parole.
Se solo tu potessi
vederti
con i miei occhi.
Allora capiresti.
Capiresti davvero.
Tutto quello che sei.
E che puoi essere.
Ritroveresti tutto quello che hai perso.
Uno. I sogni. Un tempo cibo e sostentamento.
Due. La voglia. Di combattere il mondo.
Tre. La determinazione.
Quattro. L'autostima. L'amor proprio.
Cinque. La sicurezza. Quella che mi sconvolgeva nei tuoi occhi.
Sei. Una strada. La strada che c'era e non c'è più. Sì è disfatta, sgretolata, persa. Lo so. Il problema è questo. La strada disfatta.
Se solo tu potessi
vederti
con i miei occhi.
Allora capiresti.
Capiresti davvero.
Che non vale la pena arrendersi, quando si ha così tanto ancora da dare al mondo.
Che piangersi addosso non serve, quando si ha tutta la vita davanti.
Che dovresti reagire.
Capiresti. Ed ameresti tutto quello che sei, che vuoi, che puoi.
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sabato 25 febbraio 2012
venerdì 19 novembre 2010
Ora delle persone splendide
Questo post è un sacco di cose, è la risposta ad un regalo bellissimo, che è questo , è un dono per una casa nuova, che sarebbe sempre questa, e poi è l'occasione per ricordare, a chiunque passi di qui, che le cose belle della vita esistono davvero.
E' qualche mese che, da quando ho ricevuto la tua lettera, avrei voluto risponderti. E ci ho provato, non sai quante volte, ma nulla, semplicemente, ho sempre avuto paura di non trovare le parole giuste. Sembra buffo, perchè di parole in testa che vogliono uscire ne ho pure troppe, eppure, nulla, nulla di adatto.
Semplicemente, vorrei dirti che io sono felice. Sono felice di noi, sono felice di tutto ciò che stiamo costruendo, sono felice perchè sono stanca di girarmi e trovare ipocrisia ed egoismo, ma ci siamo noi. Ci siamo noi. C'è la tua amicizia, a salvarmi dal resto. Ci sono le tue splendide parole, precise, esatte, a farmi sentire importante e necessaria. Continua pure a contare su di me, sarò sempre pronta e felice ad aprirti le braccia ed il cuore, e a starti accanto quando sei felice, e quando sei giù e nulla al mondo potrà tirarti su, almeno sappi di non essere sola. Sappi anche, però, che dovrai continuare anche a subirmi, con tutti i miei difetti e le mie paranoie, sappi che dovrai continuare a tenere fra le mani un bel pezzetto del mio cuore, è tuo, e sappi che dovrai continuare ad abbracciarmi sempre e comunque, come già fai ogni giorno. Io ci sono, ci sono per crescere insieme e farlo nel migliore dei modi.
I migliori auguri per la tua casa nuova, sono davvero contenta e da buona amica che si rispetti non posso che farti un dono, anche se magari è inutile e non bellissimo, anche se è solo un soprammobile da spolverare. E quindi ti regalo questo post, ecco, perchè non so fare di meglio.
Ah dimenticavo, tra tutte, ne ho trovata una, di parola.
Che sarebbe Grazie.
Per un'infinità di cose.
La prima, grazie di esistere.
Ti voglio bene Momòs.
domenica 20 dicembre 2009
Ora delle lampade blu
Cazzo no. No no no no no. Non è così che deve andare. Ti farei solo del male, come fai a non capirlo? Non succederà un'altra volta. Non lo permetterò. Non voglio far soffrire nessuno. Nella danza della vita siamo tutti ballerini scoordinati l'uno con l'altro, ognuno perfetto e a ritmo con la vita, ma non con gli altri. No. Non chiedermi di ballare insieme perchè faresti una fatica inutile, ti pesterei i piedi e tu pesteresti i miei. Ci faremmo del male a vicenda. E non voglio. Non ora. Possiamo ballare vicini, ma non insieme. Ci ho già provato, ma chiodo schiaccia chiodo e ti ritrovi con due buchi vuoti. Preferisco rimanere a cercare inutilmente di ballare con il mio chiodo, piuttosto che cercare di allontanarlo facendo del male a te. Te lo dico così, fredda e gelida come l'aria dietro la finestra, perchè vorrei che qualcuno l'avesse detto a me, freddo e gelido come l'aria dietro la finestra, perchè il punto interrogativo è una delle peggiori invenzioni, e lo so bene. Odiami pure. O quel che ti pare.
Amen.
Amen.
martedì 15 dicembre 2009
Ora dei cervelli e dei gatti Leo
Andate in pace. Sensazione di equilibrio e completezza, prendere l'aria e buttarla fuori tutto d'un colpo. E tra la più piena serenità sbuca un suono leggero leggero, un sussurro. Grazie di esistere. Sono solo attimi, momenti, fotografie, avere i piedi congelati e le mani sporche di colla e il cuore colmo di nient'altro che pace. Che bella parola. Sulle labbra di un prete. Sull'orlo del muscolo involontario di un essere che sorride, tra le mani della gente, nei mignolini di due bambini.
Andate in pace. Io mi godo il mio attimo. E ringrazio due amici, due mezzi fratelli, due compagni di avventure che ci ritroveremo a raccontare un giorno lontano, grazie per avermelo concesso.
Andate in pace. Io mi godo il mio attimo. E ringrazio due amici, due mezzi fratelli, due compagni di avventure che ci ritroveremo a raccontare un giorno lontano, grazie per avermelo concesso.
martedì 9 giugno 2009
Ora dei lakers che vincono grazie a Kobe Bryant
Solo una parola veloce. Sai. Cosa. Ha. Fatto. Quel. Bastardo. Prima. Di. Te. Ora. Ti. Prego. Se. Devi. Sparire. Fallo. Ma. Prima. Dimmi. Solo. Addio.
Lo prometto, prima o poi comincio a mettere titoli sensati. Comunque, grazie Fab.
Lo prometto, prima o poi comincio a mettere titoli sensati. Comunque, grazie Fab.
domenica 7 giugno 2009
Ora della felicità ritrovata in 4 parole
Luna, stasera mi sembra di aver finito le parole. Le ho già dette tutte. é che di parole non ce ne sono abbastanza. E quando le hai esaurite tutte, non sai come fare. Luna, che giochi tra le nuvole scure e il cielo scuro, illumina la pelle bianca della musa dalla bellezza malinconica. Luna, una bambina sorrideva nel verde, un tempo, e le margherite crescevano nel prato. Sei così lontana, così impossibile, Luna, per chi ha solo bisogno di un po' di solitudine, per chi ha solo bisogno di un po' di comprensione. Solo un po'. Luna, suona ancora una canzone. Luna, non la senti, da sempre? é la canzone di chi ti chiama, è la canzone di chi ti desidera, di chi desidera solo un po' di comprensione. Veglia sul bambino che dorme e respira lento, veglia sul ragazzo lontano, e veglia su di lei, lei che ti cerca tra le nuvole scure e ti canta l'eterna canzone, ancora un'altra volta.
(Ispirato da questa.)
Grazie Marinella per il contributo.
(Ispirato da questa.)
Grazie Marinella per il contributo.
martedì 19 maggio 2009
Ora dei sognatori ottocenteschi
Devo esternare in qualche modo le mie vecchie ossessioni lasciate sul fondo di un vecchio cesto di giocattoli. Non è la prima volta che lo faccio, e so che non sarà l'ultima. Non è da molto tempo che ho imparato a guardarmi indietro senza permettere che la mia anima sanguinasse ancora. Ma da te... da te di tempo ne è passato eccome. Sai, se ora sono così, forse è solo colpa tua. Se ho cominciato troppo presto a capire che la vita non è altro che una continua corsa verso la morte, se ho cominciato troppo presto a guardarmi attorno e a capire che non c'era nessuno, se ho cominciato troppo presto ad immaginare la morte come una nera danzatrice dalle labbra fredde. E a desiderare le sua labbra sulla mia fronte, senza mai avere il coraggio di guardarla in faccia. E la bambina dalle trecce bionde che sfiorava le pagine di un Dostoieskij poggiato su un comodino, perchè tanto nessuno si sarebbe preoccupato. E poi Goethe. E poi la distruzione totale. Se sentivo la mia anima sanguinare, se nascondevo le ferite dentro una vecchia agenda, se ho cominciato ad avere paura di tutto, è solo colpa tua. E tu lo sai bene, benissimo. Ma ora, sai, ora ho imparato a conoscermi, ad ammettere le mie paure, le mie debolezze, i miei desideri, ho imparato ad urlare a modo mio, davanti a un foglio di carta o un pc. Magari non del tutto, magari sono ancora intenta a ricucire le ferite e a stringere i denti, ad illudermi e distruggermi. Concludo augurandoti buona fortuna, ma non ne hai bisogno, perchè hai intorno a te persone che ti amano. Auguri a te, alla tua lei, alla tua migliore amica e alla vostra felicità. Questo è solo un pezzo di quello che ho dentro, scritto solo perchè, se morissi adesso, forse ti guarderesti un attimo dentro e vivresti appieno la tua felicità.
giovedì 14 maggio 2009
Ora delle scarpe 47 e 1\3
Sai, è sera, e io sono quì a pensarti. Questa volta niente ossessioni, questa volta niente castelli per aria. E non ho difficoltà ad ammettere che ti vorrei quì. Ti vorrei spudoratamente quì, seduto di fronte a me. Ho solo voglia di sentire la tua voce ancora un po' o solo voglia di sorridere senza un motivo ben preciso, ho semplicemente voglia di stare bene ancora un po', giusto ancora un po'. Niente di più che una buona conversazione, se sei d'accordo, posso ancora desiderare di volerti qui. Ora sorrido. Lo so, è solo un altro effimero attimo di pace con me stessa, lo so, durerà poco, ma prego... lasciatemelo godere ancora un po'. Quando sarà tempo di disperarsi e sprofondare nella merda, lo farò, ma ora... ora mi godo il mio attimo di pace. E tu, grazie per avermelo regalato.
mercoledì 29 aprile 2009
Ora delle lenzuola bianche a pois blugiallirossi
Fino a quando la nostra vista sulla vita è ancora coperta dal roseo mantello dell'infanzia, tutti sono invincibili. Eroi della nostra vita, persone che sanno solo essere felici e donare felicità e amore. Fin quando la nostra vista sulla vita è coperta da codesto mantello, esistono persone le cui braccia saranno sempre aperte per le nostre gioie e i nostri dolori. Braccia confortevoli e rassicuranti, casa sicura e infinita della nostra vita.
Poi d'un tratto ti ritrovi cresciuta. E ti ritrovi davanti a quelle braccia, e alla stessa persona che per otto lunghi anni ha condiviso ogni tuo sorriso e dimezzato ogni pianto, ogni sciocchezza, ogni piccola difficoltà che comporta la vita di una piccola creatura. La persona invincibile che per te ci sarebbe sempre stata. Ma... quella cos'è? Una... lacrima? No, certe persone non possono piangere, loro non possono...
Piangere. Un brivido lungo la schiena. Non è possibile che tu sia capace di soffrire. Quella che soffre per cose inutili, quella che per anni non ha fatto altro che tempestarti con la sua vita -nel bene e nel male- sono io. Tu, non puoi piangere. Cavolo, fa male vederti così.
Poi d'un tratto ti ritrovi cresciuta. E ti ritrovi davanti a quelle braccia, e alla stessa persona che per otto lunghi anni ha condiviso ogni tuo sorriso e dimezzato ogni pianto, ogni sciocchezza, ogni piccola difficoltà che comporta la vita di una piccola creatura. La persona invincibile che per te ci sarebbe sempre stata. Ma... quella cos'è? Una... lacrima? No, certe persone non possono piangere, loro non possono...
Piangere. Un brivido lungo la schiena. Non è possibile che tu sia capace di soffrire. Quella che soffre per cose inutili, quella che per anni non ha fatto altro che tempestarti con la sua vita -nel bene e nel male- sono io. Tu, non puoi piangere. Cavolo, fa male vederti così.
martedì 28 aprile 2009
Ora delle pagine ingiallite
Cosa ci fai qua? Diamine, non ti è bastata la mia sofferenza? Sei scappato senza lasciare traccia già una volta, ora perchè non lo rifai? Vattene, la tua presenza mi distrugge. Proprio non riesco a liberarmi di te. Sei dietro ogni angolo della mia strada, sei un'ombra scura della mia mente, un'insopportabile ossessione, sei un grande bastardo. Sparisci, e vedi di farlo una volta per tutte.
venerdì 17 aprile 2009
Ora dei foulard arancioni
Forse, ora che mi sei davanti, non pensi più niente. Niente. Ma prima... sì, prima, prima avevi tutta quella voglia di scoprirmi, tutta quella voglia di sapere. Sapere, già, sapere cosa?
Forse chi fossi, forse cosa volessi, forse chi desiderassi. I tuoi occhi fissi su di me e quella tua curiosità. O cosa pensavi mentre mi sussurravi Sono pazzo di te?Cosa, dimmi, cosa?
Forse che non ne avevi abbastanza, forse che mi volevi ancora e ancora e ancora.
Ma adesso che mi sei davanti, non pensi più niente. Niente. Nella tua mente c'è solo lei, giocattolo più nuovo e attraente. Ma lei, ora dimmi, dov'è? é forse al tuo fianco, dimmi, c'è?
No. Mi sa prorpio di no. Un braccio sulla mia spalla. No, non è più il tuo. Un sorriso da amico davanti ai tuoi occhi. No, non è il mio. E il nostro silenzio di chi sa. Sì, anche quel sorriso sa di noi. Ma per quanto può saperne, rimarremo sempre noi, silenziosi nella nostra complicità spezzata. Ora và via, ora và da lei, corri, chè quì non hai più nulla da fare e da dire.
Forse chi fossi, forse cosa volessi, forse chi desiderassi. I tuoi occhi fissi su di me e quella tua curiosità. O cosa pensavi mentre mi sussurravi Sono pazzo di te?Cosa, dimmi, cosa?
Forse che non ne avevi abbastanza, forse che mi volevi ancora e ancora e ancora.
Ma adesso che mi sei davanti, non pensi più niente. Niente. Nella tua mente c'è solo lei, giocattolo più nuovo e attraente. Ma lei, ora dimmi, dov'è? é forse al tuo fianco, dimmi, c'è?
No. Mi sa prorpio di no. Un braccio sulla mia spalla. No, non è più il tuo. Un sorriso da amico davanti ai tuoi occhi. No, non è il mio. E il nostro silenzio di chi sa. Sì, anche quel sorriso sa di noi. Ma per quanto può saperne, rimarremo sempre noi, silenziosi nella nostra complicità spezzata. Ora và via, ora và da lei, corri, chè quì non hai più nulla da fare e da dire.
mercoledì 8 aprile 2009
Ora delle fate dalla lacrima nera
Ispirato da una conversazione con un'amica.
Siamo tutti esseri sognanti. E tutti siamo tormentati dalle stesse domande. Solo che, quando il sogno si impadronisce di te troppo presto, la scia che lascia nella tua anima è devastante. Troppo presto, solo questo. Niente più, niente meno che lo stesso sognare di tutti. Certo che è strano sentirsi capita quando ormai è troppo tardi. Io di questa vita non ne so un emerito cazzo. Io non posso dare le risposte a quelle domande. Io no. Mia cara amica, ti prego, perdonami perchè voglio che tu sappia che le tue risposte non ce le ho io, io che perdo tempo a pensare, io che la vita non la vivo appieno, cosa potrei mai saperne? Posso solo dirti che il più grande errore che mai potresti fare è perdere tempo a cercare risposte che non si possono trovare. E ti prego, ti prego, non smettere mai di vivere.
Con affetto
Sapo
Siamo tutti esseri sognanti. E tutti siamo tormentati dalle stesse domande. Solo che, quando il sogno si impadronisce di te troppo presto, la scia che lascia nella tua anima è devastante. Troppo presto, solo questo. Niente più, niente meno che lo stesso sognare di tutti. Certo che è strano sentirsi capita quando ormai è troppo tardi. Io di questa vita non ne so un emerito cazzo. Io non posso dare le risposte a quelle domande. Io no. Mia cara amica, ti prego, perdonami perchè voglio che tu sappia che le tue risposte non ce le ho io, io che perdo tempo a pensare, io che la vita non la vivo appieno, cosa potrei mai saperne? Posso solo dirti che il più grande errore che mai potresti fare è perdere tempo a cercare risposte che non si possono trovare. E ti prego, ti prego, non smettere mai di vivere.
Con affetto
Sapo
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