mercoledì 13 febbraio 2013

Ora delle scene mute

Quelle sulla fatina della casa, non son mica ciance. No, sono storie vere, come i mostri sotto il letto o gli scheletri negli armadi, o Babbo Natale. La fatina della casa girovaga per le stanze ballando. Le case molto grandi hanno anche più fatine, all'occorrenza. Dei fatini delle case nessuno parla, ma ci sono anche loro. Sono come i sirenetti, che poi a non nominarli mai uno pensa non ci siano.
Quindi, ecco, la fatina della casa, va rispettata. La regola fondamentale è salutare entrando nella casa vuota. Buongiorno, Buonasera. Che salutare non fa male a nessuno e non costa. E poi è buona educazione. 
Se non si saluta, la fatina si indispone, insomma mica si può non salutare una che sta sempre in casa tua. Sono dispettose, le fatine, alcune più di altre. Se non le si saluta nascondono gli oggetti, spaiano i calzini, spostano i quadri, mettono gli sgambetti, fanno rumore nelle altre stanze vuote, quando non c'è nessuno. 
Quindi, una volta per tutte. Rispettate la fatina della vostra casa. E anche delle case degli altri. 

mercoledì 23 gennaio 2013

Ora dei sacchetti biodegradabili

SALMO DELL'EGOISMO. Ripetiamo insieme.

Occhi vuoti. Tanti occhi vuoti. Corpi, petulanti. Egoisti, il cui limite massimo è la punta del proprio naso.
Tutte le persone hanno del buono dentro.
Noncuranza dei sentimenti altrui. Il buon senso non gli è vicino di casa. Solidarietà è una parola troppo complessa. E' troppo in fondo al vocabolario.
Tutte le persone hanno del buono dentro.
Annaspano alla ricerca di una compassione che non meritano. Sanno solo vomitare lamenti. Forse non c'è nulla, in questo mondo, che gli importi. Che gli importi davvero.
Tutte le persone hanno del buono dentro.
I rapporti umani sono perfettamente inutili alla loro meravigliosa vita. L'amicizia, sarà una cosa che si mangia. Chissà che vivono a fare.
Tutte le persone hanno del buono dentro.
Fantocci dallo sguardo vacuo. Buoni ad urlare lamenti con vocine isteriche. Il mondo intero è sbagliato. E contro di loro. Pronti a squartare il proprio vicino senza batter ciglio.
Tutte le persone hanno del buono dentro. 
Amen.

domenica 30 dicembre 2012

Ora dei ciondoli

Bene, è giunto il momento di fermarsi, girarsi, guardare. Come sempre. Come ogni anno, in modo del tutto abitudinario e prevedibile. Come al solito. Sono belle le cose Come al solito. E' questa la funzione dell'anno che ad un certo punto finisce e poi un altro comincia e poi finisce e poi comincia e poi e poi. Immaginate se non finisse mai, che squasso. Ok che magari questa cosa delle storie che si ripetono l'hanno messa per contare il tempo o per far spendere una barca di soldi ogni 365 giorni a Natale. Ma a me piace credere che sia stato fatto soprattutto per dare alla gente la possibilità di fermarsi, girarsi, guardare.
Come al solito.

Il duemilatredici però, sarà un anno molto poco Come al solito. Anzi. Pressochè nulla, sarà Come al solito. Quindi, se dobbiamo fare dei cambiamenti. Almeno facciamoli come si deve. Sgomberiamo la parete di tutte le cianfrusaglie.

Parete bianca, questo Duemilatredici.
Primo, pittiamola di blu.
Poi, ci appendiamo un cartone con scritto Everything is gonna be alright. (Può capitare di dimenticarselo)
Tre, avviciniamo uno scaffale:
Vocabolario di greco (solo per tenere ferme le altre cose, mica ciance)
I fiori del male,
Tarallini (la Puglia, nelle cose, serve sempre),
Vari cd indispensabili.
Quattro, appiccichiamo col patafix foto varie
Cinque, lasciamo lo spazio per il Diploma
Sei, la rete dei sogni, dove ho messo la rete dei sogni?!
Ecco, siamo a buon punto.
Ci mancano le stelline attacca\stacca fatte di Coraggio (brillano al buio, sapete?),
un quadro con la Maja,
macchie di caffè,
un paio di cuffie anni 80'.

Infine ci disegnamo un bel punto rosso. Il punto là. Quella del punto là è una storia antica, prima o poi la racconterò. In sostanza rappresenta gli obiettivi.
Rappresenta quello che vuoi essere. Lì dove vuoi che la tua vita vada. Rappresenta la felicità, la realizzazione, l'affetto, l'amore.

I punti là sulle pareti sono essenziali, indispensabili. Coltivateli.
La fine dell'anno è stata fatta per guardarsi indietro. L'inizio è stato fatto per disegnare punti là. Per sperare, per volere e desiderare. Sempre il meglio.
Cambierà in tutto, questo Duemilatredici. Forse. Certo, le cose belle sta a noi tenerle strette.
E usare tutto quello che abbiamo per avvicinarci al punto là, al meglio, al futuro che vogliamo avere.
Come al solito. Deliziosamente Come al solito.

domenica 2 dicembre 2012

Ora delle esposizioni

Mi piacerebbe lavorare in una stazione. Sono bei posti, le stazioni.
In una stazione non troppo piccola, così che nessuno possa conoscerti veramente, e non troppo grande, così che i treni non siano troppo grandi o troppo puntuali.
Potrei avvertire la gente di non avvicinarsi troppo ai binari, che poi c'è una variazione della pressione e si sbilanciano e muoiono.
E potrei poi ascoltare chi questa cosa della pressione la sa già e ha deciso di farla finita.
Potrei dare il benvenuto alla gente che arriva.
Ed abbracciare chi deve lasciar partire.
Potrei avvisare al microfono dei treni che arrivano (sì, lo so, questo lavoro esiste già) ed imparare nuove lingue e modi in cui dirlo. Tipo "Buongiorno! il treno delle tre è in ritardo, se a qualcuno va un caffè mi raggiunga al bar." oppure "Buonasera, facciamo tutti insieme una ola per il treno delle sette che ha ben cinque minuti di anticipo!".
Son bei posti, le stazioni.
Sono punti fermi che si lasciano attraversare dal mondo. Sono teatri della vita.
E poi a me piacciono gli abbracci. E allora come potrei, non voler lavorare in una stazione?!

lunedì 19 novembre 2012

Ora dei sassi

Vide il sole, con la sua luce, lì, nella mattina di una Domenica. E sul suo volto si crearono mille nuove graziose rughe, quando sorrise.
Amava il sole della Domenica. Era magico. Era leggero e silenzioso, un sole pronto ad ascoltare. Era limpido e felice. E le cose felici fanno bene al cuore. Lasciava dentro una pace necessaria, alla vita. Aveva un sapore sacro e fanciullesco. Il sole della Domenica era un universo a parte. Ti faceva scoprire una nuova forza dentro, una forza che no, non pensavi mica di avere. Come tutte le cose belle, faceva sognare. Condividere, sogni. Ma sconvolgeva.
Come un temporale, Il sole della Domenica,  rimescolava l'anima e meravigliava. Ecco com'era.
Si chiese come fosse possibile, non amarlo, il sole della Domenica.

sabato 20 ottobre 2012

Ora delle priorità

Dicono che i sogni siano come le stelle, o che le stelle siano come i sogni. Insomma, queste cose qua. Dicono così perchè beh, capitan ovvio, le stelle sono irraggiungibili, e brillano di luce propria. E' sensata come cosa, il fatto che anche i sogni, brillano di luce propria. E poi perché sono belle da vedere, le stelle, e anche i sogni, sono belli, sono belli da vedere negli occhi. Nessuno però, o forse qualcuno, chissà, ha mai pensato che poi, i sogni, solo quelli più grandi, esplodono. Collassano. Ed ecco un buco nero. Un buco nero dentro. Lì, dove non valgono tutte le leggi che conosciamo. Tutto inghiotte, niente sfugge. I sogni son cose importanti da portarsi dentro. E forse vale la pena non lasciarli esplodere. Che un buco nero è peggio, da portarsi dentro. Ecco.

mercoledì 10 ottobre 2012

Ora delle case in mezzo

-Sai qual è il segreto?
-No...
-E' circondarsi di una bolla di positività.
-Ah.
-...
-E io?
-E tu puoi starci con me. La positività è biposto.
-Ah ecco.