lunedì 22 marzo 2010

Ora dei profumi

Si muoveva bene nell'oscurità. Ne era avvolta, ne era tristemente cullata. Aveva l'oscurità intorno, e l'oscurità all'interno. Paura. Tremava. Si concedeva solo alle tenebre.
Poi lui le portò il sole. Ce l'aveva dentro, il sole. E, inaspettatamente, il sole non faceva così male. Così lo lasciò guardare le tenebre che aveva dentro, piano. Cominciò a concedersi al sole, che cominciava ad insinuarsi dentro di lei. Le prese la testa, per prima, e le labbra, che mai si erano piegate così spesso in un sorriso, le prese le parole, che si trasformavano, erano parole diverse...
Il suo compito era portarle il sole, quello di lei era quello di lasciarsi prendere lentamente. E di non aver paura di sorridere troppo e di fluttuare nell'aria. Lo sa bene che occorre rimanere con i piedi per terra, ma è che proprio non ne ha voglia, di ritornare nell'oscurità che per troppo tempo era stata la sua casa.

2 commenti:

  1. lentamente, perchè dopo tanta oscurità ci si deve abituare alla luce...

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  2. Bionda: Sì, lentamente riscoprire il calore della luce senza bruciarsi. :-)

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