sabato 7 aprile 2012

Ora del vino

Quanta nostalgia nei suoi gesti lenti e precisi. Era tempo che non provava quella dolce sensazione che provocava lo sguardo di sua nonna, comprensivo, complice, bastava cercare i suoi occhi e lei già sapeva tutto quello che c'era da sapere. Forse anche qualcosa in più. 

Marinaio che ha perso la rotta, quella casa per lui era terra e salvezza.  Nulla e nessuno avrebbe più potuto fargli del male. Il vapore del piatto fumante sul suo volto.

 Quella ricerca di calore. Ritrovare le sensazioni di un tempo è per gli uomini un'assicurazione contro la solitudine. Cercare un posto che abbia il sapore dolce dell'amore incondizionato, dell'accettazione, della presenza. Della presenza, quella Nonostante tutto. La sacralità degli stessi odori, degli stessi sapori, delle stesse cose, per sfuggire dal resto, che cambia. 

La sicurezza di potersi rifugiare in una terra che è sempre uguale. Solo per l'ebrezza di appartenere, di non essere solo, di avere collocazione nel mondo. 


2 commenti:

  1. La solitudine è una malattia o una condizione abituale per risarcirci del chiasso in cui siamo immersi? Una soluzione naturale o un evento luttuoso dal quale cerchiamo di liberarci magari scrivendo? Io me lo chiedo spesso.

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  2. E' solo che ci sono solitudini salvifiche e solitudini laceranti.

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