venerdì 11 novembre 2011

Ora dei mal di testa

La mattina ha un che di sacro.
Si fanno cose, si vedono persone, non si parla, la mattina, se non per monosillabi.
Ci si immerge nella propria quotidianità piano, in modo che non faccia troppo male.
Si cammina. Per inerzia.
Poi succedono cose piccole, la mattina. Cose piccole che in quel momento ti sconvolgono.
Insomma, la mattina passi nel parcheggio e alcune foglie del fico sono gialle.
Ma di un giallo vivo che sembrano dipinte,  lì accanto alle sorelle verde speranza. Sono lì che svolazzano come le altre. Perchè le foglie gialle uno se le aspetta mezze penzolanti in punto di morte. E invece no. Erano vive, gialle giallissime.
Tanto che uno poi la mattina così, si chiede, di punto in bianco
Se lo sanno, le foglie gialle, che stanno lì lì per morire.

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