sabato 10 settembre 2011

Ora delle tigelle

ACCATASTARE PIATTI NEL LAVANDINO.
Probabilmente il cielo grigio e il freddo sbiadiranno i colori delle tue labbra, che non potrò più sfiorare rosse con le dita. Probabilmente il vento gelido farà nascondere il tuo collo, che non potrò più intravedere a mio piacimento. Probabilmente camminare sotto un portico di alberi spogli nei nostri cappotti ci farà sembrare tristi.
SCIACQUARE.
Non saranno tante cose. Non avrò tempo. Non potrò allontanare dalla mente le scadenze, le persone che non ho voglia di vedere. Non potrò. Non avrò. Non sarò.
SPUGNA E DETERSIVO.
Probabilmente sto solo fasciando con cura la mia testa, prima di essermela rotta. Probabilmente ho così paura, così ribrezzo, così terrore di questo inverno, che non ci faccio caso, al cielo azzurro e al caldo estivo al di là del vetro. Probabilmente devo solo ricordarmi che ogni tanto si può scappare, così, scappare. Probabilmente dovrei cominciare ad abbandonare tutti questi pensieri catastrofici.
RISCIACQUARE.
Sicuramente ci sarà una soluzione. Sicuramente potrò scappare, ogni tanto. Sicuramente questo inverno non sarà così crudele. Sicuramente ci saranno tazze di cioccolata calda. E pantofole. E plaid. E abbracci.
Sicuramente l'inverno passerà. Ma nel frattempo noi lo aspettiamo sorridendo, per le vie di campagna.

7 commenti:

  1. Al di là del vetro, ci siamo soltanto noi.

    RispondiElimina
  2. colui (o colei) che è sempre presente nei tuoi pensieri verticali!

    RispondiElimina
  3. ripasso a darti un saluto e a porgerti la zampa

    bello il pezzo ^^

    volpe

    RispondiElimina
  4. Volpe: Oh grazie per la zampa :-)

    Anonimo: Bah, non credo ci sia da ritenersi tanto fortunati, so essere molto antipatica e petulante...!

    RispondiElimina
  5. se è così, dovremo consultare il "fortunato". :P

    RispondiElimina