domenica 9 gennaio 2011

Ora dei ricci vulnerabili

Aria.
Mi tramuterei in aria.
E me ne starei in un angolo del mondo, ad osservarlo, senza farmi mai male.
Senza che da nessun taglio fuoriuscisse sangue.
Quando sarò stanca di aspettare, aria volerei, senza farmi male.
Senza ogni passo trasportami dietro tutta me stessa.
Ti verrei a cercare,
perchè anche se aria,
libera,
io ti verrei a cercare,
ti passerei le dita tra i capelli,
sfiorerei le tue labbra,
e aria volerei via.
E sempre ti lascerei consapevole di poterti ritrovare.
Non sarei felice.
Perchè la libertà sarebbe una prigione,
e nulla sarebbe più casa e conforto.
Ma almeno, niente sangue niente ferite
nessun maledetto ricordo,
se non la scia lontana che si dissolve,
un attimo dietro il mio passaggio.

4 commenti:

  1. Gli ultimi quattro versi sono davvero bellissimi.

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  2. Volpe: Grazie! Una domanda, per caso non si capisce bene qualche punto? Perchè mi è stato così riferito e volevo sapere...

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  3. Che importanza ha quello che si capisce?

    Tutto quel che passa è promosso
    alla dignità d'espressione,
    tutto quel che accade
    è promosso alla dignità di significato.
    Tutto è simbolo o parabola.
    (Paul Claudel)

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  4. Titolo fantastico!(sai a cosa mi riferisco =P)

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