domenica 11 aprile 2010

Ora degli acrostici

[Così poi non mi dicono che scrivo cose pesanti\pucci pucci\emo]

Io sono una che giocherella con le cose. Così è, basta. Stamattina giocherellavo come al solito, e mi sono trovata con le forbici per le mani. E lo so che non si giocherella con le forbici, ma che volete farci, sono fatta male io. Ora, a causa di una forza oscura (la tanto invocata Moira) le forbici mi sfuggono di mano e zac! sul mio sventurato pollice.
Il sangue arriva per primo, e si fa spazio per disegnare la linea orizzontale della ferita, è di un rosso vivace, un rosso rosso, un rosso comunista, ecco. Il sangue rosso comunista comincia a fuoriuscire e a scivolare, silenziosamente e lentamente, dando un po' di colore alla mia pelle bianca, si insinua tra le pieghe, che gli mostrano la strada. Non è un fiume, è più una goccia di pioggia, sottile, breve. Osservo con piacere che le piastrine si stanno dando da fare e le lascio lavorare in pace. Mi stanno simpatiche le piastrine, loro arrivano e coagulano, arrivano e si mettono tutte insieme vicine vicine e bloccano il sangue rosso comunista che deve sempre stare dappertutto. E poi piano piano pianissimo, tutto ritorna come prima. Le piastrine arrivano e mettono ordine. Le piastrine arrivano e la discesa del sangue si esaurisce. Mi piacciono le piastrine, ecco.

4 commenti:

  1. Stai cercando di dirci che hai votato il ducetto di Arcore?

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  2. Cob: Ennò, niente politica qui. Niente di niente. Poi io non voto (ancora).

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  3. Lo dici come se la politica fosse intrinsecamente qualcosa di vomitevole, cosa che non credo, anzi tutt'altro.
    Non voti (ancora): asd.

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  4. Cob: No, non volevo dire questo. La politica (in generale, non quella italiana) non è per nulla cosa vomitevole. Solo che la tengo fuori dal blog (insieme alla religione)per scelta. Nulla contro la politica! (E poi io non voto perchè lo stato non me lo permette, non perchè non voglia...)

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