lunedì 15 febbraio 2010

Ora degli elettroni sulla parete

Ancora un'altra sera così, tra la stanchezza e l'insonnia, con qualche musica nel cervello e il telefono all'orecchio, a scambiarsi sospiri stanchi e parole inutili. Il pc sulla scrivania con il suo sfarfallio e io che ci poso gli occhi sopra. Vieni a farmi compagnia mia cara carta, portami lontano da queste pareti monotone e questa vita macchiata di umido. Il fondo dell'ennesima tazzina di caffè mi racconta di storie lontane, e di mancanze... le mie mani sporche di inchiostro, gli stessi oggetti di sempre, nulla da scoprire nella mia vecchia tana. Ed io come una vecchia talpa grassa, sprofondo nella manlinconia della vecchiaia, ho le rughe nell'anima e provo ribrezzo per il mondo, che è tutto uguale, e gira sempre allo stesso modo.

6 commenti:

  1. Madre Teresa di Calcutta aveva detto così "è soltanto una goccia nell'oceano, ma se non ci fosse quella goccia, all'oceano mancherebbe." Io ci ho provato. Ma nulla è cambiato. Spero di non perdere ami la speranza.

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  2. Laura: Bella frase, magari è vero, magari no. Io adesso non ci credo più di tanto... :-(

    Cob:Ecco, mancano ancora quattro mesi alla libertà... fino ad allora gli unici viaggi che mi sono permessi sono quelli mentali. Uf

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  3. Quattro mesi alla libertà? Sei rinchiusa? :)
    Hai sempre l'amica carta, che tra tutte rimane l'amica migliore...

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  4. Calzino: No, rinchiusa no, ma la mia libertà comincia a Giugno e fino ad allora dovrò sgobbare... Hai sicuramente ragione, l'amica carta non abbandona e consola tanto...

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  5. Ed io ricordo che qualche mese fa ti spaventava l'idea di partire per il tuo viaggio all'estero, giusto? Guarda adesso, invece...

    C'è sempre qualcosa da scoprire ;-)

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