mercoledì 4 novembre 2009

Ora dei caffè notturni

C'è sempre carenza di qualcosa. C'è sempre bisogno di qualcosa. Io ora ho bisogno di concretezza, certezza. Ho bisogno di scendere di casa e trovare qualcuno che mi porga il braccio, di uno sguardo amico, di un abbraccio, di calore fraterno e di parole tra le quali mi sappia muovere bene. Voglio che qualcuno mi faccia spazio sotto il suo ombrello. Vorrei solo aumentare un po' il volume a quello che è stato un piccolo assaggio di equilibrio e serenità. La parola rimpatriata mi piace. Mi piace anche la parola pizza, chiacchiere, sorrisi, whisky. A volte non bastano due puntini trattino parentesi a farti sentire le cose, e ringrziamo il cielo che non è così. Ci sono modi e modi di esprimere emozioni usando i vari aggeggi elettronici che ci permettono di farlo, e ricevere un quoricino fa sempre piacere, anche se può sembrare solo un ammasso di pixel. Ma c'è bisogno di sentire il rumore di quel cuoricino con l'orecchio appoggiato sul petto, di vedere quella faccina sorridente muoversi, di ascoltare il suono di quell'ahahah. Io ora vorrei solo sentire la concretezza delle belle cose. Perchè le belle cose ci sono, io ci credo.

7 commenti:

  1. Marco: Grazie a te per il "bellissimo". piacere sentirselo dire :-)

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  2. Si, è bellissimo davvero. Con la stessa voglia di concretezze ci lotto da tempo. E più ci lotto, più mi vengono negate. E devo accontentarmi dei pixel.

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  3. Gan: Forse bisogna provare ad esternare il bisogno in qualche modo. Non credo ti verrà negato.

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  4. ...Sì, anch'io ne ho bisogno. Ti capisco.

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  5. beh, sì. c'è quasi sempre una sostanziale differenza tra il formato pixel e il formato carne...
    lo sai che stai cominciando anche a dare un certo senso ai titoli? ti stanno sfuggendo di mano?

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  6. Linda: Siamo tutti nella stessa barca, noi pc dipendenti.

    Gian: Un senso ai titoli??

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