venerdì 8 gennaio 2010

Ora del celeste avorio che non ha senso

Era tutto un rincorrersi. Per poi non trovarsi mai e piangersi addosso, ognuno per i fatti suoi. Sarebbe bastato tanto così (indice e pollice tremendamente vicini) e ci saremmo trovati. Ma stavolta non me la sento di maledire la Moira per esser stata così crudele. La sua perfidia sarebbe arrivata a tal punto da svelarmi la tanto (tanto, tanto per davvero) bramata verità solo appena aver smesso di desiderarla così tanto e aver perso la testa per qualche altro mistero impossibile. Sarebbe bastato veramente poco, anche se infondo ne sono uscita, non proprio brillantemente ma uscita, e ora averti senza desiderarti è magnifico. Ma non oso pensare al tempo buttato via. Troppo. Troppo.
La Moira è un essere così perfido e perverso che quasi mi affascina.
-Tutti tu te li scacchi (scegli) gli stronzi e i tipi astratti (molto complicati)!
Ecco.

11 commenti:

  1. Io li ho interpallati tutti e incolpati di tutto: Moira, Caso, Fato, Sfiga...
    Se solo si potesse fare la raccolta differenziata del tempo buttato via, se solo potessimo reciclarlo tutto quel tempo sprecato, forse potrebbe venirne fuori qualcosa di buono. Ciao Sapo!

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  2. Bionda: Già. Peccato che sia stato buttato così, peccato che non sia riciclabile. Ma forse anche pensare al tempo buttato... non è buttarne dell'altro? Questa vita e questa Moira così tanto maledetta hanno un senso che non credo riusciremo mai a capire.

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  3. Tanto che ci dovete fare con tutto quel tempo? Che siete delle capitaliste dei minuti? Li raccogliete, li risparmiate, li lasciate in eredità ai vostri figli? Te Sapo(redimare) no di sicuro, con tutte queste "ore" che sparpagli a destra e a manca...

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  4. Gian: No, capitalista dei minuti proprio no. Solo che sperperarli in modo disumano per cose inutili non serve a molto...

    Linda: Avevo voglia di qualcosa di allegro. Bella bella, sì.

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  5. Sapo(reginadipioggia), dimmi, ma come fai tu - essere humana - a sperperare qualcosa in modo "disumano"? Proprio non si può... E poi il tuo è un giudizio a posteriori, altrimenti ti saresti risparmiata l'esperienza. Dico bene? Ti ricordo il proverbio: del senno di poi son piene le fosse... Se fosse stato qualcosa di davvero inutile non lo avresti fatto, no? Serve un sacco di tempo libero per fare certe prove, ti capisco, ma il tempo tanto a che altro ci serve?

    PS. A me la foto non piace, se posso dirlo. A parte che Erode il Grande è il mio Supereroe, mi sembra una pubblicità del Mulino Bianco o del telefilm "La casa nella prateria" (vetustissima res).

    PS2. Dì, perché "averti senza desiderarti è magnifico"?

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  6. Gian: io parlo a posteriori, vero. Ma è dai propri errori che si impara e io guardo i miei. A me, almeno adesso, il tempo serve, voglio cercare di impegnarlo bene, il tempo da perdere preferisco rimandarlo ad una vecchia stanca con i capelli bianchi.
    ps. A me è invece sembrata semplice, magari non so quanti genitori prendano per le mani i loro figli e li facciano girare però avevo solo voglia di qualcosa di allegro, di meno deprimente del solito.
    ps2. sapevo di non aver usato le parole giuste. Avere qualcuno al proprio fianco come semplice sostegno, senza più quel desiderio angoscioso che ci ha fatto buttare via tanto tempo (!) è magnifico. Rende meglio?

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  7. è chiaro che impari dai tuoi errori, come tutti. ma per fare errori occore IL TEMPO di farli, che è il tuo investimento. quindi recriminare sul QUEL tempo a posteriori definendolo tempo perso, è ingiusto verso te stessa. cioè, se tu non avessi "perso" quel tempo ora non potresti sapere di averlo perso. e la prossima volta lo impiegherai meglio (forse). questo non si chiama PERDERE TEMPO, si chiama fare esperienze. e non è cosa da vecchiette.
    - è invece quell'avere qualcuno al proprio fianco come SOSTEGNO che mi sa un po' di vecchietta... ;) - sei sicura di non esserti reincarnata troppo in fretta?

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  9. scusate se mi intrometto. gian, il rammarico forse è di averci messo troppo tempo ad accorgersi che era tempo sprecato, quindi ecco lo spreco. credo che ci sia un tempo giusto per fare esperienze. certo non si può stabilire una regola, però ci sono situazioni in cui razionalmente lo sai che lo stai superando il limite del tempo utile all'esperienza. non so per sapo, ma la mia sensazione di spreco è questa. Ciao Gian!

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  10. per quanto mi riguarda non c'è nessuna intromissione, anzi sono io che mi sono infilato tra i vostri primi due commenti.
    è vero che dev'esserci un tempo giusto o, come diceva un caro amico di sapo, EST MODUS IN REBUS, ma insomma anche questo si impara. la prima volta magari uno pernsa di aver perso quel mesetto dietro a una cosa inutile e la seconda non lo perderà. se invece poi lo perde anche la seconda volta, vuol dire che gli/le piace perderlo oppure che sta perdendo UN ALTRO TIPO DI TEMPO - perché sai, uno parla del tempo come se fosse una COSA o qualcosa di OGGETTIVO, oltreché tecnicamente misurabile, dimenticandosi del fatto che il tempo, oltre a essere denaro, è l'esperienza che facciamo del mondo e che perciò è del tutto SOGGETTIVO.
    questo per dire che secondo me il punto problematico di tutto questo discorso NON è il TEMPO, mentre potrebbe esserlo l'INDULGENZA che uno dimostra verso se stesso, il proprio carattere e i propri desideri, per poi pentirsene quando non ottiene ciò che vuole come vuole.
    ciao bionda! :)

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