sabato 23 gennaio 2010

Ora dei sacrifici

Questa va gustata piano piano, prendendo una frase alla volta...

Quindi superata l'ossessione
Della solitudine e della devozione
Emerge il fabbisogno esponenziale
Di incrementi demografici e di istinto matriarcale
Dopo un silenzio astrale esplodi il quesito
Sul vizio occulto e il desiderio proibito
Mi assale un profano bisogno e preparo la cena
Quando verranno
Gli anni dei ricordi
Ci troveranno ancora uniti e forti
Sereni per quel che noi siamo stati
Per quello che saremo
E ci esercitiamo ad affinare l'equilibrio
Della reciprocità
Sei forte delle tue certezze esatte
Che si esprimono in pretese di stabilità
Riusciamo a mantenere la giusta distanza
Dal rischio quotidiano della ciclicità.
Adesso vieni vicino ti abbraccio che hai freddo alle mani

Quando verranno gli anni dei ricordi ci troveranno ancora uniti e forti sereni per quel che noi siamo stati per quello che saremo...
(Elogio alla sublime convivenza- Max Gazzè)

2 commenti:

  1. Sono convinta che in fondo abbiamo tutti bisogno di inquietudine, più o meno consapevolmente, per questo è difficile raggiungere la stabilità. Alcune persone sono più inquiete di altre, così la stabilità non vuol dire equilibrio, ma continuo equilibrismo.
    L'importante è sostenersi in due, che tutti e due lo sappiano che un po' tiene uno, un po' tiene l'altro. Bisogna impegnarsi...

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  2. Bionda: attualmente sono in un periodo in cui non credo che sia possibile sostenersi in due. O almeno molto difficile. Che stare in equilibrio sullo stesso filo è forse troppo difficile. Bisogna impegnarsi, vero, tanto. Per ora credo che trovare l'equilibrio in due sia quasi impossibile. Domani non lo so. (Grazie per la pillola di saggezza, mi è stata utile :-))

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