giovedì 2 luglio 2009

Ora delle orecchiette al sugo

Rimase impietrita alle sue parole, che continuavano ad echeggiarle nella testa.
Un abbraccio a volte può essere soffocante.
Lui sapeva. Le aveva messe proprio al posto giusto, quelle parole lì.
- Chi sei?
Lo guardava con gli occhi pieni di tante cose. Paura. Tra queste.
-Sono tutto quello che tu neghi di essere.
Silenzio.
- Sono la parte di te che soffochi costantemente.
Di nuovo silenzio.
- E che liberi solo quando scrivi.
Lui sapeva. Eccome se sapeva. Si sentiva svelata, lei. Ormai troppo vulnerabile. Scoperta.
-Vattene
- Non senza di te.
-Non puoi chiedermi di continuare a vivere come se...
-Ha senso continuare ad esistere soltanto?
- Non ce la farei. Non posso lasciarmi trasportare. Sono debole. Lo sai.
-Sarò sempre con te.
-Non è vero.
- Amami. Non avere paura.
Silenzio. Una lacrima le bagnava le labbra. Istanti che sembravano eterni.

-Sono tua. Sono tua da sempre.

5 commenti:

  1. sono tua da sempre... si può essere di qualcuno senza conoscerlo?

    .....

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  2. Vale: Ti ha già risposto Nikko in maniera esauriente. Aggiungo solo che è strano come si possa aspettare qualcuno senza sapere chi sia, ritrovarselo davanti e riconoscerlo. :-)

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  3. La parte di te che soffochi costantemente...già, perché diciamolo: le orecchiette sono solo con le cime di rapa (le chiancareell' con le cimderuep) inutile nasconderle col sugo.

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  4. Splendido: Direi che molto dipende dal sugo (se è quello di mia nonna...) ma il tuo commento credo renda benissimo quello che voleva dire il tipetto lì nel dialogo.

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