Lui rimase immobile, pensò come sia difficile rendersi conto, davvero, della morte. Pensò che abituarsi, fosse una cosa orribile. Pensò che in fondo fosse meglio così, intravederla in un supermercato e correre da lei, che ricordare il suo volto dolce e un filo di perle al collo, lì stesa con le mani congiunte ed un fiore tra le dita.
giovedì 28 giugno 2012
Ora dei titoli su commissione
Gli sembrò di vederla, tra gli scaffali del supermercato. Lui stava cercando di capire quale dei tanti detersivi per lavatrice fosse quello richiesto dalla lista e la vide, di spalle, che girava nel corridoio affianco. Lasciò tutto ciò che aveva per le mani e accellerò il passo, era felice, e si ritrovò delle lacrime sulle guance, senza ben sapere come, né perché. Si affacciò nel corridoio affianco e no, non era lì. Andò più avanti e la vide, sempre di spalle. La raggiunse, e solo quando le fu vicino, così vicino da poterne avvertire l'odore, si sentì uno stupido. Perché non era lei, perché non poteva, essere lei. Si guardò intorno, si sentì perso. Le due file di scaffali del reparto Accessori per il bagno nascondevano le lacrime di uomo perso. La signora si girò, si accorse di quelle lacrime. Accennò un sorriso.
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