Come un bambino che ha impiegato una mattinata intera della sua giovane vita a costruire un castello di sabbia. Ha progettato tutto nei minimi particolari, ed ha rifatto venti volte il ponte sulla sinistra perchè il suo compagno di giochi si ostinava a poggiarci il suo bel popò sopra. Ha anche trovato dei bastoncini tutti uguali per il ponte levatoio. Ma ora è tutto finito, il grande capolavoro della sua vita è completo. Non sa se nei decenni che gli rimangono da vivere farà mai una cosa così bella. Si sente soddisfatto. Corre dalla mamma e comincia a tirarla per la gamba, Devi venire, DE-VI VE-NI-RE!!! Torna lì dal suo capolavoro e... un cumulo di sabbia bagnata. Oh porca miseria.
Più o meno così.
Anzi no. Non come un bambino deluso perchè il suo castello di sabbia è andato a farsi un bagno.
Come un adulto, che nonostante abbia visto sgretolarsi migliaia di castelli di sabbia, ne costruisce uno impiegando una mattinata della sua vita. E poi...un cumulo di sabbia bagnata.
Esattamente così.
Insoddisfazione.
La gallina che non riesce a fare l'uovo. La ciambella senza buco. La formica che torna e trova la sua reggia distrutta da un piede di bambino.
Oh porca miseria.
La soluzione?
Se hai forza di volontà da vendere, ti metti e ricominci. Altrimenti passi con me il resto del tempo a piangerti addosso. Poi passa. Poi occorre ricordarsi che non tutte le cose sono state create per farti del male. Perfino il mare che distrugge il tuo castello.
E allora l'insoddisfazione e il senso di fallimento annidato sul cuore di sbroglia e si scioglie.
E crolla il velo nero davanti agli occhi che è capace di farti confondere una nuvola bianca per una nera, un ramo per una vipera, un amico per un ladro, un amore per un assassino.
Oggi leggo solo cose che mi fanno piangere. Ho le lacrime bloccate in gola da qualche giorno e avevo bisogno di buttarle fuori.
RispondiEliminaGrazie.
Calzino: E' meraviglioso liberarsene. :-)
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