-Era buio e tu mi baciavi. Mi baciavi ovunque. Ogni tuo bacio bruciava sulla pelle. Mentre questo corpo riprendeva vita, tra le tue braccia. Mi sussurravi che non mi avresti lasciata mai, che da quel momento in poi non avrei più sofferto, non l'avresti permesso. Era buio e ti baciavo. Ti baciavo ovunque. Ogni mio bacio ti diceva che ti amavo. Troppo.
Le mani strisciavano sul legno.
-Figlio di puttana. Ti ho visto avvinghiato a lei. Ti ho visto accarezzarle il ventre rigonfio. Ho visto tuo figlio.
Urlava.
-Avrei voluto morire allora, tra le tue braccia. E non farlo lentamente adesso... La malattia mi mangia. Ma è nulla in confronto al dolore della solitudine. Sputo sulla pietà della gente. E adesso che sto morendo, sento i tuoi baci, ancora, bruciarmi addosso.
azz che storia
RispondiEliminaforse è meglio spengerlo, 'sto fuoco.
RispondiEliminaVolpe: :-)
RispondiEliminaLinda: Esiste un modo?